L’argomento è di massima attualità, e sta fortunatamente “scendendo” dall’alto degli scranni degli addetti ai lavori e degli spiriti ambientalisti al livello della popolazione
E’ la questione ambientale, declinata purtroppo nella tragica prospettiva del “non c’è più tempo”.
Non c’è più tempo per salvare il pianeta, per invertire la rotta, per cambiare le cose.
Efficientamento e risparmio energetico
La sensibilità ambientale, per molti, è un valore acquisito.
Non tutti nasciamo con la giusta visione d’insieme delle cose, anzi: spesso siamo vittime inconsapevoli della nostra formazione, e di un ambiente – familiare, sociale, economico – che ancora risente di certe distorsioni consumistiche e “ottuse” degli anni ottanta e novanta.
Quando scegliamo di aggiornare la classe energetica della nostra casa, non è detto che i principi che ci guidano siano i più eticamente inattaccabili. Ma questo non è necessariamente un difetto.
Ci sono infatti dei vantaggi immediati nell’efficientamento energetico dei nostri edifici: benefici strettamente materiali.
Bollette meno care, meno spese di manutenzione, il ritorno degli investimenti sotto forma di incentivi fiscali.
Che siano i vantaggi economici a guidare desideri e scelte delle persone, non significa che siano sbagliati a priori: se la spinta primaria è quella del risparmio, ben venga – gli altri benefici scenderanno a ruota dall’adottare le soluzioni di bioedilizia ed efficientamento.
Poi ci sono quelli che “egoisticamente” riguardano il comfort di chi, in quella casa efficientata, ci vive.
La gestione di temperatura e umidità sono più comode grazie alla domotica, che ci permette di gestire i parametri del nostro ambiente dal morbido rifugio del nostro divano o, meglio ancora, dell’ufficio, grazie ad applicazioni per il controllo remoto.
E se la qualità dell’aria di casa (che negli edifici più vecchi può veicolare 5 volte la quantità di inquinanti dell’esterno) è migliore, il comfort è massimo.
Risparmio energetico e ambiente
E poi ci sono i motivi veri.
Quelli per cui vengono attivati incentivi e detrazioni fiscali. Quelli di cui si discute in Europa.
L’ambiente, la pressione della vita umana sulle risorse ambientali, il riscaldamento climatico…
La prima e più comune pratica per l’efficientamento delle nostre abitazioni è l’ottimizzazione dei processi di riscaldamento e raffrescamento. E’ importante perché
- Si riducono i consumi, cioè si risparmia sulle bollette
- Si possono prevenire le allergie, in quanto termosifoni accesi per più di 5/6 ore comportano la sospensione nell’aria delle polveri, che vengono quindi inalate, inasprendo i sintomi di allergie e asma
- Lo stesso discorso riguarda i climatizzatori. Possiamo quindi dire che la coibentazione di tutto l’immobile è un obiettivo importante, perché una volta eseguita non vi sarà più bisogno di grandi impianti di riscaldamento o raffrescamento.
- Si migliora il tasso di umidità dell’aria, che in genere – specialmente nelle città di pianura – può causare disegio
L’impronta green infine può migliorare – riducendolo – proprio l’impatto del “comparto edile” sull’ambiente.
Efficientare la casa significa andare a aumentare il valore economico dell’immobile – anche in un’ottica di eventuale rivendita dello stesso – ma soprattutto migliorare la qualità della vita di chi l’immobile lo abita o, nel caso di sedi aziendali, di chi ci lavora.